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MINDFULNESS - essenza ed origini

  • Immagine del redattore: Alice Zanotti
    Alice Zanotti
  • 11 lug 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 20 mar

Mindfulness significa essere consapevoli e pienamente presenti in ciò che sta accadendo in questo momento calandosi nell'istante presente. La mindfulness è la pratica del prestare attenzione. Sviluppare la capacità di dedicare tutta la nostra attenzione a ciò che facciamo, produce un aumento della nostra consapevolezza la quale ci aiuta ad abbandonare i nostri giudizi e di conseguenza lo stress e l'ansia. La pratica della mindfulness, si propone di aiutarci a sostituire nella vita quotidiana i comportamenti reattivi, automatici e distruttivi, con scelte consapevoli e funzionali.

Elementi chiave di mindfulness, si trovano in tutte le grandi culture tradizioni del mondo ma, tra tutte, quella che più incarna a livello profondo lo sviluppo della consapevolezza, è la dottrina e la pratica meditativa del Buddha.

Il nome inglese mindfulness deriva infatti dalla parola sati, termine in lingua pali che possiamo tradurre come consapevolezza o attenzione presente e attiva.

La pratica della mindfulness è volta a ridurre ed eliminare la sofferenza legata a una scorretta comprensione della realtà, traendo le sue origini dalle quattro nobili verità e dall’ottuplice sentiero appartenenti alla più antica cultura spirituale buddista.

1. La prima delle quattro nobili verità afferma che la sofferenza fa parte della natura e dell'esistenza umana.

2. La seconda nobile verità afferma che l'origine della sofferenza è l'attaccamento, l'avversione, la visione errata.

3. La terza nobile verità afferma che la cessazione della sofferenza è possibile.

4. La quarta nobile verità afferma che il percorso per la cessazione della sofferenza è lo ottuplice sentiero.


L’ottuplice sentiero guida la pratica dell'ideale di vita buddista dell'individuo e consiste in:

1. retta comprensione (samma ditthi)

2. retto pensiero (samma sankappa)

3. retta parola (samma vaca)

4. retta azione (samma kammanta)

5. retta condotta di vita (samma ajiva)

6. retto sforzo (samma vayama)

7. retta consapevolezza (samma sati) --> Mindfulness

8. retta concentrazione (samma samadhi)


Tra le figure chiave della Mindfulness, troviamo il vietnamita Tich Nath Han, Monaco buddista Zen nato nel 1926; esiliato dalla sua terra, è colui che ha divulgato e integrato in Occidente le tecniche buddiste di meditazione con la realtà quotidiana di tutti noi. Egli chiama mindfulness, la disciplina essenziale e la definisce come il processo di alimentare la consapevolezza del presente.

Pur senza dimenticare la tradizione meditativa buddista, è importante sottolineare nuovamente come la mindfulness persegue un atteggiamento laico e accessibile a tutti in quanto esperienza universale e abilità presente in tutti noi. Essere consapevoli nel momento presente (o nell'atto di respirare o nel prestare attenzione) è un’esperienza che ogni persona e ogni cultura può sperimentare; per questo motivo per praticare e trarre beneficio dalla mindfulness, non serve avere un rapporto con una determinata religione o tradizione popolare.

L’altra figura importantissima della mindfulness è Jon Kabat Zinn; ricercatore biologo dell'università del Massachusetts, è colui che negli anni ‘70 ha avuto il merito di riuscire a definire la mindfulness in modo laico ed estremamente semplice, rendendola accessibile agli occidentali e facendone emergere il valore scientifico per il quale è stata poi introdotta in ambito terapeutico.

Egli, già da diversi anni, praticava con profitto personale la meditazione vipassana; quando il suo lavoro lo mise a contatto con malati cronici e terminali, iniziò a chiedersi se ciò che lui praticava da anni con beneficio, potesse aiutare le persone sofferenti.

I primi risultati furono molto significativi; da qui, infatti, nacque il primo protocollo MBSR per la riduzione dello stress.


L'evoluzione e il perfezionamento delle conoscenze sulla relazione mente-corpo hanno fornito un utile modello interpretativo per la mindfulness negli ultimi 15-20 anni; il che ha creato terreno fertile per la crescita esponenziale dell'attrattiva verso la meditazione in generale, in particolare appunto verso la mindfulness.


 
 
 

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